La bellezza non è un viso liscio e senza rughe a tutti i costi. Il più grande errore è proprio quello di pensare a un’immagine della bellezza standard e uniforme, di pensare che un viso a 50-60 anni debba essere come quello di 20-30 anni.
Perché ogni età può e deve avere una sua bellezza. E questo è possibile se impariamo a scoprire e valorizzare le caratteristiche e i segni che appartengono a ogni età della nostra vita. Il più grande errore che abbiamo fatto e stiamo facendo noi medici in questi armi è far credere che un viso coi segni dell’età possa trasformarsi in un viso giovane. Avremmo dovuto far capire come e in che condizioni un viso in età è bello.
Invece, pensiamo a quanti mostri orribili la medicina e la chirurgia estetica possono generare ogni volta che gonfiano un viso con metacrilati e silicone o lo paralizzano con dosi esagerate di botulino: che grave errore fanno quei medici che (per non perdere il paziente) alimentano sogni irreali e fanno credere che tutto sia possìbile. Il buon medico deve informare e non ingannare.
In fondo è un sano e giusto bisogno voler offrire agli altri la nostra immagine migliore, ci fa bene guardarci allo specchio e piacerci, ci da più forza per affrontare la giornata. Ma questo bisogno non deve trasformarsi in una patologica ossessione. Il medico dovrebbe far capire ai pazienti che per mantenere giovane una pelle bisogna puntare sulla rigenerazione dei tessuti, sul naturale ricambio delle cellule, sul l’idradazione profonda, sul buon funzionamento del microcircolo. Grazie ai progressi detratta tecnologia (laser, luce pulsata, radiofrequenza), a nuovi peeling, a nuovi acidi ialuronici, a dermocosmetìci funzionali e integratori mirati, oggi la dermatologia plastica può, con successo, raggiungere l’obiettivo di una bellezza naturale e autentica.
(Fonte: L’Espresso)